La nostra intervista a Laura Fasiolo, dall’ultimo numero di GORIZIA EUROPA.
Prima dal Senato e poi da Gorizia hai prodotto una mole impressionante di proposte , odg, progetti di legge, documenti, analisi, interventi. Con una energia incredibile. Sulla spinta di qualche cosa. Di che cosa? Quali sono le motivazione della tua discesa in campo?
Non posso lasciare che questa città scenda ancora la china. Abbiamo perso diecimila abitanti in pochi anni. Non si può restare indifferenti. La politica non può essere superficiale, cinica e senz’anima. Perciò mi sono mossa con visione di futuro nel mio lavoro e in Senato, cercando le possibili occasioni per valorizzare il nostro territorio a cominciare dalla Zona logistica semplificata
quando non era ancora nella più pallida fantasia dei nostri amministratori.
Lo stesso dicasi per il nodo ferroviario di Gorizia. La spinta profonda all’impegno, la curiosità e il bisogno di innovare, di guardare oltre. Mettermi in gioco, è stata una costante e raccogliere la sfida del rilancio di Gorizia è un impegno per il quale sento una grande responsabilità .
Sei stata Preside per moltissimi anni accumulando conoscenze ed esperienze. Come si sono rapportate alla tua attività politica?
La mia palestra di Preside è stata la fondamentale premessa all’impegno politico. Dalla media Giacich di Monfalcone, alla Virgilio e alla media Locchi di Gorizia, gli scambi culturali sono stati il punto principe di un impegno volto all’apertura ad altri paesi vicini e anche molto distanti, dalla Slovenia alla Cina, agli USA. Indimenticabile, al Liceo artistico Max Fabiani, la partecipazione alla caduta della nostra piccola Berlino, mi riferisco al muro divisorio tra Italia e Slovenia di Via San Gabriele, dipinto insieme dai miei studenti e da quelli sloveni del Gymnazija di Nova Gorica. Ricordo la grande festa dei due licei artistici delle città gemelle, dei professori e di noi presidi. Poi, qualche anno dopo, le iniziative di cooperazione si intensificarono, arricchite da lezioni comuni in varie discipline di studio, proseguite negli anni da altri colleghi capaci di raccogliere e sviluppare un’eredità importante Insomma, esperienze di cooperazione internazionale importanti e direi pionieristiche. Di grande rilievo la promozione del progetto Confucio con gli scambi con la scuola 57 di Pechino. E le visite ed ospitalità reciproche. Una spinta non da poco per la reciproca conoscenza. La Cina è stata più vicina a noi e noi a loro. Opportunità di enorme impatto per i giovani in formazione. Insomma, la CONOSCENZA al centro dell’agire, questa la mia profonda convinzione.
Un sindaco ha davanti a se il problema delle risorse con cui mettere in atto il suo programma e di come reperirle. Il libro dei sogni è alla portata di tutti i candidati. Ma un programma serio raccordato alle risorse è prerogativa dei candidati (e poi sindaci) più seri. Come impostare un nuovo modo di agire della macchina comunale?
Vorrei costruire un bilancio partecipativo e di genere ( in vigore in 150 amministrazioni italiane), per capire come migliorare l’efficacia della spesa e incentivare buone pratiche al fine di promuovere la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche locali. In questa ottica vorrei ricostituire i Consigli di Quartiere, seppure in altra forma. Altrettanto vorrei la costituzione delle consulte tematiche, valorizzando il ruolo dell’ associazionismo e il coinvolgimento dei giovani nell’amministrazione della città, a partire dall’attivazione del Consiglio Municipale dei Bambini e dei Ragazzi. Vorrei la revisione dello Statuto comunale con l’ introduzione del regolamento per i beni comuni quei beni condivisi da una specifica comunità e che sono proprietà collettiva e per uso civico.
Questa amministrazione si è lasciata sfuggire grossi finanziamenti per mancanza di progettualità ma anche di organizzazione. Ci sono fondi disponibili su molte linee di finanziamento europeo, ma servono sinergie e personale qualificato in grado di redigere progetti di adesione ai vari bandi europei. In questo senso occorre fare un monitoraggio delle risorse umane e potenziare il gruppo di operatori esperti sui bandi europei. Questi sono la fonte principale di finanziamento per le esigenze progettuali del Comune ed è un obiettivo urgente.
Anche in vista e oltre il 2025, istruzione, Università e cultura assumono un ruolo centrale per ogni ipotesi di futuro per la città…
Certamente. Centrale è la valorizzazione e il potenziamento del ruolo di Gorizia città universitaria, della formazione, istruzione e ricerca anche nelle tecnologie di alto livello, rafforzando la collaborazione transfrontaliera e incrementando agevolazioni e servizi di accoglienza agli studenti, dando voce alle loro idee. Studiare a Gorizia dev’essere motivante e attrattivo, non solo per i riconosciuti motivi di qualità dei corsi di laurea, ma anche per i servizi, la economicità e qualità della residenzialità, per l’ accoglienza e l’attrattività del tempo libero. Immagino la collaborazione di Architettura alla promozione di progetti di rigenerazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale e immobiliare dismesso e sottoutilizzato. Immagino operazioni favorenti l’insediamento di nuove infrastrutture ricettive e nuova residenzialità di giovani e famiglie in contrasto allo popolamento e alla caduta demografica, per fare di Gorizia il punto di riferimento del Collio, del Carso, dell’Isonzo. Il coinvolgimento dei giovani sarà determinante nell’obiettivo della città europea della Cultura e, in vista e oltre il 2025, per un progetto di Città Comune.
A completamento diventa conseguente e necessario il sostegno alle iniziative e ai progetti socio culturali e sportivi che contribuiscano a fare di Gorizia un importante centro di produzione culturale, affinché GO 2025 non sia un fatto episodico ma un’occasione di crescita di lungo periodo. Dovremo dare il massimo sostegno sd iniziative culturali coordinate tra le due città e del Territorio che si richiamino alle eccellenze e bellezze in un’ottica di area vasta. La scuola è per me un tasto sensibile. Anche perché la mia vita è stata contrassegnata dall’essere “donna di scuola”. Una scuola che dia garanzia di qualità, sicurezza e ambiente confortevole. Il tema dell’edilizia scolastica non significa necessariamente costruire solo muri, ma adeguare le strutture ai nuovi più complessi bisogni. E avere personale adeguato.
Piste ciclabili, Piano del traffico, Piano Regolatore, tutti nodi che l’amministrazione Ziberna si è guardata bene dall’affrontarli. Per cui Gorizia è diventata una città rimasta indietro, direi obsoleta, rispetto alle città più innovative e moderne. Cosa fare per recuperare questi pesanti ritardi?
I problemi sono complessi. Il tema è la rigenerazione urbana. Perciò vanno affrontati in modo organico partendo dal Piano Regolatore, in un’ottica di programmazione coordinata di area vasta transfrontaliera. E va contemporaneamente ripensata la mobilità attraverso Il Piano del traffico e il Biciplan. Nessuna improvvisazione, ma un’operazione partecipata e condivisa. Non per niente parliamo di cittadinanza attiva. Ma ogni step va gestito da addetti ai lavori di livello, senza improvvisazioni. Collegato a quanto sopra occorre pensare ad un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Una forte attenzione va riservata all’edilizia scolastica con un piano apposito per il quale si pone il problema del reperimento dei finanziamenti possibili.
Uno degli strumenti che ha la città è Il GECT. Ma andrebbe valorizzato e potenziato.
Certamente. Penso alla necessaria valorizzazione e potenziamento delle attività e della funzione del GECT, quale strumento di punta della cooperazione transfrontaliera; penso a un GECT più partecipato e in maggiore raccordo con le Amministrazioni comunali aderenti ed ai loro consiglieri comunali; penso a un nuovo protagonismo di Gorizia nei confronti dei comuni isontini con l’allargamento graduale del GECT ai comuni vicini come “membri associati”, ipotesi già prevista dallo Statuto vigente del GECT.
Quali le linee strategiche lungo le quali intendi muoverti, con quali programmi e quali priorità.
In via principale dobbiamo sfruttare le cinque linee strategiche del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) con cui il territorio e Gorizia potranno avere accesso alle risorse europee del Recovery Fund (vedi tabella) . In questo momento storico il ruolo delle autonomie territoriali è imprescindibile per poter utilizzare tutte le risorse, tenendo conto che gli enti locali esprimono una grande ricchezza rispetto alla possibilità di impiego di risorse regionali e della Programmazione europea 2021-27”.
Per questo credo sia necessario il Comune di doti di una “macchina comunale” potenziata per far fronte ai bandi regionali, nazionali, ed europei, e ai nuovi compiti connessi con le esigenze di una SMART CITY e alla Capitale Europea della Cultura.