La denuncia e le richieste di don Alberto De Nadai assistente spirituale e volontario in carcere
● Precisazioni sulla situazione di Gorizia: da “Il Piccolo”,del 24 agosto 2021 così si legge: ”il tasso di
affollamento della nostra regione risulta il più alto d’Italia. A trascinare il Friuli VG verso questo triste primato sono soprattutto le cifre relative alle Case Circondariali di Udine e Pordenone”. Il giornalista non ha tenuto contro che il carcere di Gorizia ha aperto negli ultimi giorni di luglio 2021 una sezione per i ”protetti” provenienti dal
carcere di Pordenone. Così tutte le modalità di intervento sono state duplicate perché i detenuti “normali” per la legge di sicurezza non possono incontrare i ‘protetti’ per nessun motivo e quindi per nessuna attività. Anche gli spazi a disposizione sono ridotti (ad es: è diminuita “ l’ora d’aria” perché c’è un solo cortile disponibile). La situazione è molto critica. “La capienza prevede 52 posti, ma le persone detenute sono Gli agenti della penitenziaria sono 42 quando l’organico ne dovrebbe contare 47. Sono tutti dati che raccontano di condizioni detentive molto difficili, ancor più dopo lo scoppio della pandemia. il sovraffollamento, da condizione oggettiva dl trattamento degradante, è diventato anche questione di salute pubblica”. Si è dovuto mettere una Sezione a disposizione della quarantena, oltre a non permettere né “ alcuna attività, né colloqui con i familiari perché nessuna persona esterna doveva accedere al carcere”…..
● Dall’incontro del 3 dicembre in carcere con il giornalista Bellavite:“tradurre la speranza in concrete opportunità non sarà facile perché la “coordinazione” nel nostro carcere è davvero frantumata: dalla pandemia che ha bloccato ogni attività del volontariato, alla divisione dei reparti in “comuni” e “protetti”, (es. oggi si doveva fare un incontro in una delle due aule scolastiche,ma in una stanza facevano scuola e nell’altra al posto dei banchi ci
sono i letti), dal sovra affollamento all’afflusso di persone psichicamente malate, dalla scarsità di personale
(mancano all’appello regolarmente 10 persone a turno, tanto che fanno moltissime ore di straordinario al mese)
alla mancanza di spazi per l’ora d’aria, dalla mancanza di un montacarichi per trasportare il cibo nelle celle dal
sotterraneo al terzo, al poco contatto con i familiari causa la limitazione del tempo delle telefonate, ecc e per di più il direttore viene una volta alla settimana e l’educatrice tre giorni alla settimana. Tutte queste realtà hanno messo in luce una situazione che , se si tengono ancora fuori dai cancelli il Garante, i volontari e il terzo settore, il carcere di via Barzellini si trasformerà rapidamente in un deserto e al posto della riabilitazione prenderà posto la pena, la sofferenza il disagio, la rabbia, la depressione…”
● Dalla lettera del 16 novembre agli Assessori Il 28 marzo 2017 ho sollecitato il Sindaco a nominare il Garante comunale. Questa la risposta dd 26 luglio 2017 “..a tale scopo mi sento di rassicurarla. Ho incaricato il Servizio comunale competente di acquisire tutti i riferimenti normativi del caso..”.Da quel giorno ho continuato con lettera a sollecitare gli Assessori…
Il PD: istituire il Garante dei detenuti
Il Partito Democratico ha chiesto in Consiglio comunale l’istituzione della figura del Garante delle persone private di libertà personale: la carica, ha osservato il capogruppo PD Marco Rossi in occasione dell’interpellanza al Sindaco, è vacante dal 2017, cioè da quando è venuta meno la Provincia che, a suo tempo, con un bando pubblico aveva individuato un Garante provinciale. «Chiediamo di sapere se la Giunta intende istituire la figura entro la fine dell’attuale consiliatura e con che tempi si intende aprire il bando pubblico per l’individuazione della figura idonea», ha detto Rossi in Consiglio comunale. «La questione si trascina da quattro anni e da parte nostra non verrà meno il supporto all’iniziativa: dunque, si faccia presto. Per sapere come fare basta guardare agli enti locali che hanno già istituito questa figura, le altre città capoluogo o il vicino Comune di Gradisca». Da parte del capogruppo PD la richiesta, inoltre, che il Comune solleciti l’amministrazione penitenziaria a dare soluzione alla carenza di organico del carcere goriziano, dove il personale è costretto a turni di 8 ore a fronte delle sei ore previste.
Il Comune deve fare il Bando per la nomina del Garante
Sulla base del Bando predisposto dal Comune. le candidature ed i curricula presentati sono sottoposti all’esame della Commissione Consiliare competente da proporre al Consiglio Comunale per l’elezione. Il Garante comunale è l’anello di congiunzione tra le realtà di privazione della libertà, in particolare il carcere, e la città. Il suo ruolo è di garanzia, osservazione e dialogo rispetto alla salvaguardia di diritti e comportamenti conformi alla legge. Il Garante volge in particolare lo sguardo alle condizioni detentive perché non venga mai meno la dignità della persona né il rispetto del dettato costituzionale. Il ruolo di garanzia funge da ponte di dialogo e collaborazione anche con l’amministrazione penitenziaria, il Tribunale di Sorveglianza, le autorità regionali della salute e altre autorità territoriali.