a cura di Vincenzo Compagnone
Laura, credo che una premessa sia doverosa. Il Pd goriziano non è mai riuscito ad eleggere un proprio rappresentante in consiglio regionale. Inoltre non dobbiamo nasconderci che il partito attraversa un momento delicato, in cui anche gli elettori più fedeli appaiono un po’ disorientati. Qual è stata la molla che, dopo aver conteso a Rodolfo Ziberna la guida della nostra città, ti ha spinto a lanciarti, senza dubbio coraggiosamente, in questa nuova, difficile sfida?
Mi candido per un atto di responsabilità. Non ho interesse se non quello di aiutare la città perché è la mia città . Perchè il momento per Gorizia e l’Isontino è più importante di sempre. Perchè Gorizia soffre e la classe politica che la dirige è inconsistente e senza politica.
Mi candido perchè Gorizia, ripescata dall’irrilevanza grazie a una boccata di ossigeno in vista del 2025, ricominci a sperare, con una presenza attenta, vigile e generosa in regione che posso dare.
L’impressione generale è che Gorizia si trovi sempre più ai margini, nel contesto regionale, e che conti sempre meno: la Cenerentola del Friuli Venezia Giulia, insomma. Come può la Regione invertire un trend che dura ormai da molti anni, alimentato anche dal vistoso calo demografico?
Gorizia ha perso in cinquant’anni 10 mila abitanti . Un quarto della città non c’è più. Ci si avvia alla irrilevanza in regione e non solo. Bisogna invertire questo tragico trend. La Regione e lo Stato devono assumersi il compito di individuare un nuovo ruolo per la città, una nuova funzione capace di attrarre imprese, lavoro, famigllie e giovani. Questo è l’mpegno principale, anzi fondamentale.
Questo è il mio impegno. Utilizzerò a questo fine la mia esperienza al Senato Ci sono tanti “ sospesi : le connessioni ferroviarie con Nova Gorica, Monfalcone e Cervignano, le semplificazioni burocratiche e le defiscalizzazioni per le imprese, le scuole sicure e i servizi transfrontalieri socio sanitari e scolastici, il lavoro per i giovani, la formazione funzionale allo sviluppo delle tecnologie e della ricerca, l’assistenza per gli anziani.
Cosa vorresti per Gorizia?
Vorrei una città internazionale che renda più sicura, più attrattiva la vita delle persone . Una città che moltiplichi le opportunità per tutti. Vorrei una città che valorizzi le donne, che attragga i giovani a studiare, le famiglie a a vivere, una città Smart, intelligente ed ecologica, che si prenda carico delle persone.
Qual è il budget che hai stanziato per la campagna elettorale?
Non ci ho ancora pensato. Poco, credo sia importante parlare con le persone, una ad una. Non credo andrò oltre un modesto budget.
Definisciti in tre aggettivi.
Combattiva, generosa, disinteressata.
Qual è il tuo libro attualmente sul comodino?
“Il lavoro dello spirito” di Massimo Cacciari. Un piccolo libro che mi serve a capire a che punto stiamo nel percorso difficile di un sistema planetario tecnico economico che non deve farci perdere di vista l’ethos.
Cosa ne pensi della scelta, che personalmente reputo molto interessante anche se in
molti parlano di “mission impossible”, di Massimo Moretuzzo quale candidato del centrosinistra
alla presidenza del Friuli Venezia Giulia e della coalizione che lo sosterrà?
La scelta dell’ ex sindaco di Mereto di Tomba, Massimo Moretuzzo, è una sfida interessante che mette in campo un giovane imprenditore friulano, attento ai temi della transizione ecologica, al rispetto del nostro bene comune: l’ambiente. Una personalità empatica e con esperienza.
Dimmi perché gli elettori dovrebbero votarti.
Perchè la mia dedizione alla politica come al lavoro è fatta di passione, tenacia e amore per la mia città e il mio Territorio. L’esperienza breve in Senato mi ha vista protagonista di proposte e di interventi molto importanti, direi vitali: la salvaguardia di Prefettura, Questura, Tribunale, Carcere, e le proposte per i Trasporti ferroviari internazionali, la Zona Logistica Semplificata Rafforzata (prima ZES, quindi ZLSR), gli interventi a sostegno della vita culturale della città, del sistema universitario, di istituti musicali e culturali, di casa Paternolli e Michelstaedter, di realtà teatrali… e poi di edilizia scolastica, di Carso e Collio, vitivinicoltura, Rosa di Gorizia (riuscii ad inserirla nell’elenco dei prodotti tipici nazionali). Ho lavorato anche sui temi legati alla migrazione e al genere, al plurilinguismo e tanto altro; non dimentichiamo il grande impegno su ambiente e salute, il tema amianto e asbestosi, delle malattie rare, sulla disabilità e il diritto allo studio.
Questo è stato l’impegno a 360° per il passato. E per il futuro?
Prima di tutto portare una rappresentanza do Gorizia in Regione. Dove Gorizia non ha nessuno ripeto NESSUNO. E poi in Regione agirei su tutti i fronti come ho fatto al Senato, con la caparbietà che mi caratterizza, per la mia città e il mio territorio. Sono insomma già allenata da quattro anni a Roma.
Da ultimo il mio sostegno a una Gorizia internazionale che deve cogliere il 2025 come un’opportunità unica e irripetibile. Forza e passione sono immutate. Una donna di Gorizia in Regione? Una forza testarda per tutti.